Bari, ecco Nicola: “Dopo la morte di mio figlio, nulla mi fa paura”
La sconfitta con il Crotone, l'esonero di Mangia e l'arrivo di Nicola, la rissa sfiorata di Sciaudone con un tifoso. Il Bari è nel momento più delicato del campionato per i pugliesi, la sterzata data dal presidente Paparesta con il cambio di allenatore è l'estremo tentativo per raddrizzare una stagione iniziata con ben altri auspici. "E' stata una decisione difficile – afferma in conferenza stampa il massimo dirigente dei biancorossi – ma necessaria per dare una scossa all'ambiente". Via Davis e i suoi collaboratori, accanto al neo tecnico ci saranno Vanni Sartini (che sarà vice-allenatore), Gabriele Stoppino, Rossano Berti e Manuele Cacicia. "Dopo la morte di mio figlio (Alessandro, ndr) nulla mi fa più paura", le prime parole del mister incaricato fanno venire la pelle d'oca. Tragedia accaduta quattro mesi fa, ma è come fosse ieri. "Quell'episodio ha cambiato qualcosa nella nostra famiglia ma la Fede ci ha dato una mano ad andare avanti, a sopportare tutto con grande dignità. Quanto accaduto mi ha dato lucidità, distacco… a dare il giusto peso ai valori".
Ad attenderlo c'è una sfida difficilissima, risollevare i ‘galletti' in campionato e – magari – riportarli in A… perché il ko rimediato contro la ‘cenerentola' ha rappresentato il punto di non ritorno della stagione. Finiti allo sprofondo si può solo (si deve) risalire. E farlo in fretta. Nicola, però, non fa proclami e propone solo la ricetta del lavoro, duro e quotidiano. "Sono arrivato a Bari per una precisa scelta – aggiunge l'allenatore 41enne -. Ho avuto subito l'impressione di essere arrivato in una piazza che ha fame di risultati. Proprio come me che sono ambizioso ma anche umile. Ora il nostro primo obiettivo è uscire da questa brutta situazione".
