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Barcellona, nuovi guai fiscali per Messi

Nuova inchiesta fiscale, questa volta del Tribunale di Madrid, che rischia seriamente di coinvolgere il fenomeno argentino del Barcellona.
A cura di Marco Beltrami
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Brutte notizie per Leo Messi. Il fenomeno argentino che in campo sembra aver recuperato lo smalto dei tempi migliori dopo un periodo di leggero appannamento, dovrà fare i conti nuovamente con la giustizia spagnola. Il 4 volte Pallone d’Oro, balzato agli onori della cronaca per l’inchiesta del tribunale di Barcellona per l’accusa di frode fiscale, per gli incassi relativi ai diritti di immagine fino al 2009, potrebbe essere chiamato in causa anche a Madrid. Il tribunale della Capitale spagnola ha infatti avviato un’altra inchiesta per una serie di partite di beneficenza disputate in America tra 2012-2013. Una figura chiave in questa nuova indagine è rappresentata dall’imprenditore argentino Guillermo Marin, ovvero colui il quale ha organizzato i friendly match, rappresentando il numero 10 del Barcellona. Marin interrogato ha prima dichiarato che il suo assistito non ha ricevuto alcun gettone per la partecipazione ai match, per poi fare dietrofront, ammettendo che Messi ha invece incassato un totale di 300mila dollari per tutte le partite. Aggiungendo anche che avrebbe depositato una parte di quella cifra su un conto in uno dei paradisi fiscali caraibici, la la First Caribbean International Bank di Curaçao, intestato alla società Mandatos Valneg.

Messi rischia l'accusa di delitto fiscale

Chi c’è dietro questa società? E’ quello che stanno cercando di scoprire gli inquirenti, dopo che Marin ha solamente spiegato che il tutto sarebbe riconducibile ad avvocati del posto, prestanome però di facoltosi offerenti. La Guardia Civil dunque indaga anche perché la cifra depositata sul conto sarebbe ben più alta rispetto ai 300mila euro. Oltre a quello dei Caraibi inoltre potrebbero esserci anche altri conti depositati in ulteriori paradisi fiscali, compreso uno ad Hong Kong. Marin dopo i primi interrogatori, si è reso irreperibile e non ha inviato nessun documento agli investigatori. Nel frattempo non ci sono accuse a Messi che però nel caso dovesse essere tra i beneficiari del conto caraibico rischierebbe davvero moltissimo. Risiedendo in Spagna l’argentino deve pagare le tasse qui e nel caso avesse nascosto le cifre in un paradiso fiscale, dovrebbe fare i conti con una pesantissima accusa di delitto fiscale.

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