Barcellona, arrestato l’ex presidente Rosell: in carcere senza cauzione
Pessime notizie per l’ex presidente del Barcellona, Sandro Rosell. L’imprenditore classe 1964 è finito in carcere: il giudice Carmen Lamela ha deciso di negare la libertà su cauzione a lui e ad un’altra delle persone arrestate nel corso dell’Operazione Rimet. Le manette ai polsi di Rosell erano scattate già nella giornata di martedì con la pesantissima accusa di aver incassato sottobanco una cifra vicina ai 6.5 milioni di euro. Una somma, che sarebbe poi stata riciclata in Andorra, attraverso la cessione dei diritti televisivi di 24 partite della nazionale brasiliana di calcio, la Seleçao. Le indagini degli inquirenti hanno portato a galla l’operato di un’organizzazione criminale di cui avrebbe fatto parte lo stesso Rosell, specializzata nel riciclaggio di denaro proveniente da commissioni illegali. Di questo gruppo avrebbe fatto parte anche l'ex presidente della Federcalcio brasiliana, Ricardo Teixeira.
La storia di Sandro Rosell e il Barcellona iniziò nel 2002, quando il catalano classe 1964 aiutò Laporta alla scalata alla presidenza del club blaugrana. Rosell diventò poi, dopo la vittoria alle elezioni, il vicepresidente del Barça, nonostante la mancata promessa legata al trasferimento di Beckham che invece finì ai rivali del Real, con i catalani che virarono con successo su Ronaldinho. Dopo essersi dimesso, pur rimanendo nell’entourage di Laporta, decise di presentarsi alle nuove elezioni nel 2010, ottenendo un successo notevole con il 60% delle preferenze. Fu però spinto alle dimissioni dal caso Neymar, che fu comprato dal club catalano per un prezzo superiore a quello dichiarato.
