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Baggio si racconta: “Il rigore sbagliato contro il Brasile mi fa ancora male”

Il “divin codino” torna a parlare della sua carriera e delle differenze con il calcio di allora. Oggi Baggio si vedrebbe bene in campo come seconda punta in un 4-3-1-2, e avrebbe una valutazione di mercato di 130 milioni di euro, parola dell’ex agente. Chi è l’erede di Baggio? Non ci sono italiani e il campione cita un argentino: “Centurion del Boca”
A cura di Marco Beltrami
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Tante gioie, e qualche amarezza. Roberto Baggio si ricorda in una lunga intervista e torna sulla sua prestigiosa carriera. Una lunga storia d'amore con il pallone, quella del Divin Codino che nello scorso febbraio ha spento 50 candeline sulla torta. Un traguardo importante, su cui l'ex campione di Caldogno ci ha scherzato su: "Più difficile smettere di giocare o arrivare a 50 anni? Ero molto piu' preparato a smettere di giocare: non ce la facevo piu' per i dolori. I 50 sono un casino, arrivano e non te ne accorgi".

Il calcio moderno, meno botte e più tecnica

Al Corriere della sera Baggio in un confronto tra passato e presente, è tornato a parlare della sua avventura nel calcio. Una carriera che oggi sarebbe molto diversa, alla luce della metamorfosi dello sport più bello del mondo: "Quando giocavo io, c'erano calciatori che non sapevano stoppare il pallone neanche con le mani, eppure insultavano tutti e così passavano per gladiatori. Di certo non sono mai stato uno che ha rincorso un compagno, perché ho sempre pensato che se sbagliava, poteva succedere la stessa cosa a me. Se oggi prenderei meno botte? Credo proprio che sarei riuscito a giocare qualche anno in più. E non solo io. Ai miei tempi, prima aspettavi la scarpata e solo dopo pensavi a come stoppare il pallone. Oggi, a volte si rischia l'espulsione al primo fallo. Una volta prendevi la botta e non sapevi nemmeno chi te l'aveva tirata".

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In che ruolo giocherebbe nel calcio moderno Baggio

Da sempre i calciatori con maggior estro hanno dovuto fare i conti poi con l'eccessivo tatticismo, soprattutto in Serie A. Un problema per giocatori dotati di grande talento, come lo stesso Baggio ma anche Zola costretto addirittura a trasferirsi all'estero: "Si fece strada l'anti-calcio. E quelli del mio ruolo facevano fatica a giocare. Zola dovette andare in Inghilterra per trovare posto". Ma oggi un calciatore con le qualità dell'ex di Fiorentina e Juve in che ruolo giocherebbe? Nessun dubbio per l'ex campione: "Dove giocherei oggi con i moduli più flessibili? Seconda punta in un 4-3-1-2, sicuro. Di fianco a un centravanti vero".

Chi è l’erede di Baggio? Non ci sono italiani e cita un argentino: Centurion del Boca

Ma nel calcio moderno c'è un calciatore che può essere considerato l'erede di Roberto Baggio? L'ex calciatore di Caldogno, non sembra trovare calciatori paragonabili per grandi linee alle sue caratteristiche in Italia. A tal proposito infatti ecco la citazione di un argentino che ha sorpreso tutti, e che sembrava ad un passo dal trasferimento al Genoa, poi sfumato: "Chi possa essere il mio erede non lo so. Guardo molto calcio sudamericano e, da tifoso del Boca Juniors, mi piace molto Centurion. Ma deve migliorare fuori dal campo".

Gli idoli del "divin codino" Maldini e Van Basten

Per un talento come Baggio ci sarebbe sempre posto in qualsiasi squadra e in qualsiasi epoca. Un po' come per quel Maldini che per il "divin codino" resta il difensore più difficile di sempre da affrontare: "Paolo Maldini. Quando te lo trovavi davanti sapevi che non passavi. Era grosso. Ed era forte di testa, di destro, di sinistro. .. Dovevi mettere insieme 15 giocatori per fare uno come lui". E a proposito di Milan, a Baggio sarebbe piaciuto anche giocare in coppia con un altro leggendario attaccante, ovvero Marco Van Basten: "l giocatore con cui scambiavo più volentieri la maglia? Marco Van Basten. E mi sarebbe anche piaciuto giocarci insieme"

Roberto Baggio oggi varrebbe 130 milioni sul mercato, parola dell'ex agente

Nelle ultime settimane il suo nome è stato spesso e volentieri accostato alla Fiorentina, soprattutto in merito al caso Bernardeschi il talento che è pronto a trasferirsi alla Juventus, proprio come il suo idolo Baggio. Quest'ultimo è tornato a parlare della sua parentesi in viola: "Io nei confronti di Firenze avevo e avro' sempre un grande senso di gratitudine, per i due anni di stop dopo il mio primo infortunio al ginocchio. Non avevo mai giocato e la gente mi stava vicino, mi dimostrava il suo affetto, mi stimolava a non mollare, mi diceva che mi avrebbero aspettato. Sono cose che io non dimentico. Credo che a Borja Valero sia successo qualcosa di simile". E parlando di calciomercato, quanto varrebbe oggi con gli investimenti stratosferici, spesso per giocatori sopravvalutati, un talento come quello di Baggio? La riposta arriva dal suo manager e amico storico Vittorio Petrone, presente con lui: "150 milioni di dollari (128 milioni di euro, ndr)".

L'incubo del rigore fallito contro il Brasile

Nella sua carriera tante perle e sorrisi, ma anche una delusione gigantesca. Quella relativa al rigore fallito nella finale dei Mondiali del 1994 contro il Brasile. In passato Baggio ha spesso e volentieri ricordato quel penalty, con il pallone che però s'insaccava alle spalle di Taffarel. Un episodio che rappresenta un vero e proprio incubo per il calciatore: "Mi capita di ripensarci ma non ho ancora trovato il senso di quell'errore. Se ripensarci fa meno male, a distanza? No, è la stessa amarezza del 1994. Non è diminuita. Non passerà mai, penso”.

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