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Arrestati i capi ultras rossoblu che fermarono Genoa-Siena

Sono finiti in manette i leader della tifoseria genoana che il 22 aprile scorso costrinsero i giocatori rossoblu a sfilarsi le casacche interrompendo la partita contro il Siena. Arrestato anche Fabrizio Fileni, lo stesso che partecipò all’incontro sospetto tra Criscito, Sculli e il clan degli zingari.
A cura di Adriana De Maio
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Genoa siena arrestati i capi dei tifosi del genoa

Uno dei momenti peggiori dello scorso campionato, una delle pagine più brutte del calcio italiano in generale. La gara era Genoa-Siena, i rossoblu si trovavano sotto di 4 gol e ad un passo dal baratro della serie cadetta. La tifoseria genoana insorse, interrompendo la partita con il lancio di fumogeni e petardi e chiese ai giocatori di Malesani di sfilarsi le casacche, perché non degni di indossare i colori del Grifone. Dopo un conciliabolo con i calciatori "umiliati" e dopo l'intervento delle forze dell'ordine, la partita fu ripresa. Questi i fatti del 22 aprile scorso allo stadio Luigi Ferraris, stanotte gli arresti della polizia ai danni degli ultras che capeggiarono l'insurrezione.

Fermati Fileni e De Montis – Nella notte sono finiti in manette una dozzina di leader della tifoseria genoana, su ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Biagio Mazzeo e concessa dal gip genovese. La Digos di Genova ha notificato gli ordini di arresto, tra domiciliari e carcere. Tra gli arrestati spiccano i nomi dei due noti capi dello storico gruppo di tifosi Brigata Speloncia, ovvero Mario De Montis e Fabrizio Fileni. Quest'ultimo, poi, fu anche il capo ultrà che partecipò all'ormai famoso summit tra Criscito, Sculli e gli zingari, incontro sospetto inserito nelle indagini per Calcioscommesse. Agli ultras che inscenarono i fattacci di Marassi vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata.

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