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Argentina, vietato chiamare i bambini “Messi”

A Rosario si cerca di arginare un fenomeno diffusissimo: ed è boom di nomi dedicati ai calciatori della nazionale, da Gonzalo a Javier.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Vietato chiamarsi Messi. Sembra strano, ma c'è voluta una legge apposita per "arginare" il fenomeno in Argentina, dove nell'ultimo periodo molti neonati stavano ricevendo come nome di battesimo il cognome di quello che è il giocatore più forte del mondo negli ultimi anni. Il divieto arriva da Rosario, città argentina che ha dato i natali a Lionel Messi: il diretore dell'ufficio del Registro Civile della provincia di Santa Fé ha dato l'annuncio via radio: "Proibito per legge", ha tuonato Gonzalo Carrillo ai microfoni dell'argentina Radio 2. E dunque, fine del problema. O almeno si spera. E' probabile che questo porti le persone desiderose di assegnare il nome "Messi" ai figli, a chiamarli "Lionel". Questo nome, ovviamente, non è affatto proibito, ma anzi farebbe il paio con quanti negli ultimi mesi abbiamo ribattezzato i propri figli con nomi di calciatori della nazionale Albiceleste. Si calcola che tra giugno e luglio di quest'anno, con l'Argentina arrivata nella finale mondiale, almeno il venti percento dei nuovi nati abbiano ricevuto il nome di un calciatore: da Gonzalo (Higuain) a Sergio (Aguero), passando per Javier (Mascherano) ed Angel (Di Maria). Oltre ovviamente, a Lionel.

Casi simili ce ne sono, del resto, in tutto il mondo. Pochi giorni fa, il calciatore Kayal, in forza al Celtic Glasgow, aveva dato il nome "Pirlo" al figlio, in onore al centrocampista italiano. Il tecnico del Sassuolo, Eusebio Di Francesco, deve invece il suo nome al campione portoghese scomparso di recente, di cui il padre era grande fan. Si sprecano gli esempi relativi a Diego Armando Maradona: se in Argentina è diventato quasi il nome più diffuso negli anni Ottanta, nella sola Napoli si calcola che almeno il quindici per cento dei nati tra il 1984 ed il 1990 porti il nome di Diego in suo onore. Ma non va dimenticato che in Italia, negli anni Ottanta, questa era una pratica diffusissima: ed infatti oggi non è difficile trovare trentenni di nome Suellen, dal nome della protagonista Sue Ellen della serie televisiva Dinasty, popolarissima nell'Italia di allora. Gli esempi sono infiniti. Quel che però è certo è che da oggi, almeno per il nome "Messi" è stato posto un freno.

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