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Arcidiacono squalificato fino al luglio 2013 per la maglietta “Speziale innocente”

Dopo il Daspo della Questura di Catanzaro anche la punizione severa del Giudice Sportivo per il calciatore della Nuova Cosenza.
A cura di Maurizio De Santis
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la maglietta di arcidiacono

Dopo la condanna a 3 anni di Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive) comminata al calciatore dalla Questura di Catanzaro, arriva anche la stangata del Giudice Sportivo, che ha squalificato Pietro Arcidiacono fino al 20 luglio del 2013. Il calciatore della Nuova Cosenza, esultando dopo un gol, aveva mostrato una maglietta recante la scritta "Speziale innocente" e che aveva sollevato l'indignazione del mondo sportivo. Nemmeno sono bastate le scuse alla vedova Marisa Grassi, moglie dell'ispettore di Polizia, Filippo Raciti,  morto per gli incidenti scoppiati in occasione del derby tra Catania e Palermo nel 2007. Per quel decesso, Speziale è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per omicidio preterintenzionale. Di seguito il testo del dispositivo:

Dopo aver realizzato una rete raggiungeva la propria panchina per ricevere gli abbracci dei compagni di squadra e dei componenti la panchina stessa. Si dirigeva, quindi, verso la postazione di una emittente televisiva nazionale esibendo una maglia recante, a caratteri cubitali, una scritta (SPEZIALE INNOCENTE) esaltante l’autore di un gravissimo episodio di violenza (verificatosi al termine di una gara di calcio) nei confronti del quale è intervenuta sentenza irrevocabile di condanna per omicidio preterintenzionale di un Funzionario della Polizia di Stato. Sanzione così determinata sia in considerazione della estrema gravità della condotta, desumibile anche dalle particolari modalità di esecuzione, sintomatica dell’assenza nel suo autore di quei principi e valori, delineati nell’art. 1 del C.G.S., che devono, sempre e comunque, soprintendere ad ogni attività sportiva; sia in considerazione della oggettiva idoneità di tale condotta, stante la ripresa in diretta TV della gara, a raggiungere un elevato numero di persone ed a sollecitare nei soggetti più deboli ed influenzabili riprovevoli ed aberranti spiriti di emulazione.

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