7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Antonio Conte e l’sms al capo ultrà dell’Atalanta: “Mi spiace per il daspo”

L’episodio del messaggio inviato dall’ex tecnico nerazzurro al “Bocia” è stato citato in tribunale a Bergamo durante il processo a 143 tifosi per episodi di violenza dal 2009 al 2012.
A cura di Marco Beltrami
7 CONDIVISIONI
Immagine

Era la stagione 2009/2010 e Antonio Conte guidava l'Atalanta nella sua prima esperienza in Serie A. Il tecnico salentino decise di inviare un sms a Claudio Galimberti, meglio conosciuto come Bocia, capo della tifoseria bergamasca con poche parole: "Mi spiace per il daspo". In quell'occasione infatti il leader del tifo nerazzurro era stato colpito dal duro provvedimento disciplinare per i fatti che ruotavano attorno ai disordini prima di Atalanta-Catania del 23 settembre 2009. A distanza di diversi anni l'episodio del messaggio dell'attuale Ct della Nazionale italiana è stato citato in tribunale dal pubblico ministero Carmen Pugliese nell'ambito del processo per 143 ultrà per i fatti avvenuti dal 2009 al 2012 (87 imputati bergamaschi e 56 catanesi). Dagli incidenti con il Catania, all'aggressione ad un tifoso juventino che nel maggio 2012 festeggiava lo scudetto bianconero nel centro di Bergamo insieme a due figli piccoli, fino a quella ad un giornalista con tanto poi di contestazione all’allora ministro Maroni con lancio di bombe carta. In particolare il pubblico ministero ha evidenziato i rapporti tra gli addetti ai lavori e gli esponenti della curva, con queste parole: "Qualcuno mi spieghi perché si verificano episodi di violenza che portano a multe salate per la società – riporta il Corriere della Sera – e non c’è mai nessuno della società o del mondo del calcio che si dissocia. Anzi, questa inchiesta ha dimostrato che i giocatori e il presidente di allora, Alessandro Ruggeri, andavano a far visita di solidarietà ai tifosi arrestati, a portare regali. E anche l’attuale allenatore della nostra Nazionale, quando era all’Atalanta, aveva mandato un sms di solidarietà al Bocia".

La sudditanza psicologica verso la curva. Una vera e propria sudditanza secondo il sostituto procuratore che ha presentato richieste di condanna addirittura per 166 anni di reclusione per tutti gli imputati. In particolare nel mirino del magistrato anche i rapporti mai chiariti tra tifosi e dirigenze che meriterebbero di essere approfonditi: "La sudditanza del mondo calcistico bergamasco alla tifoseria violenta e anche ipocrita. Galimberti, al termine della stagione 2009-2010, aveva contestato pesantemente con i suoi adepti la famiglia Ruggeri, proprietaria dell’Atalanta. Poi, anni dopo, quando è morto l’ex presidente Ivan Ruggeri, è andato a piangere sulla sua tomba".

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views