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Allegri: “In Europa pochi giocatori sono da Juve. E Dybala può crescere ancora”

Il tecnico blinda Morata e fa il punto sul prossimo mercato della Juventus: “Squadra difficile da migliorare ma siamo cresciuti molto al punto da arrivare alla pari delle grandi”
A cura di Marco Beltrami
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Il trionfo dell’Olimpico nella finale di Coppa Italia contro il Milan ha regalato alla Juventus di Massimiliano Allegri, il secondo double consecutivo. Una squadra senza rivali in Italia e che nella prossima stagione dovrà puntare alla vittoria della Champions. Per farlo gli uomini mercato di corso Galileo Ferraris sono già al lavoro per puntellare la rosa con innesti di qualità. Prima però bisognerà capire quale sarà il futuro di alcuni bianconeri, primo tra tutti quello di Alvaro Morata. Lo spagnolo match winner dell’ultimo atto della Tim Cup sembra destinato al Real Madrid, pronto ad esercitare il diritto di recompra, per poi girarlo a suon di milioni magari in Premier League.

Se il bomber autore di 12 gol e altrettanti assist in 47 partite in stagione ha dribblato le domande sull’argomento, ci ha pensato Massimiliano Allegri a fare il punto della situazione. Senza troppi giri di parole ai microfoni della Rai, l’allenatore toscano ha blindato Morata “E' un ragazzo giovane e ha bisogno di stare ancora qualche anno alla Juve, ha bisogno di crescere".

Il rendimento di Morata (foto Transfertmarkt)
Il rendimento di Morata (foto Transfertmarkt)

D’altronde Morata è già un punto fermo di una squadra, difficilmente migliorabile a giudizio di Allegri: "Questa squadra è difficile da migliorare, ma bisogna cercare di farlo. Migliorare prendendo giocatori da fuori è difficile, in Europa i giocatori che possono giocare nella Juve sono pochi”. Bisognerà ripartire dal gruppo, e dallo zoccolo duro bianconero puntando anche sull’ulteriore crescita dei giovani talenti come Dybala: “Dybala? Un allenatore è lì per fare delle scelte, in quel momento di difficoltà dovevo continuare su quello in cui credevo. Dybala non era pronto per dimostrare quello che poi è stato, ma sono sicuro che ha le qualità per migliorare ancora”.

Solo così dunque si potrà puntare, oltre allo scudetto, il sesto consecutivo, anche alla Champions: "Quest'anno abbiamo fatto un girone migliore rispetto alla passata stagione, è vero che avevamo giocato un anno fa la finale di Champions, ma è difficile giocarla tutti gli anni. La cosa più bella è stata la crescita veloce nel giocare alla pari con le grandi d'Europa, che deve essere l'obiettivo della Juve. Poi ci sono troppe cose che condizionano la competizione, dall'episodio favorevole al come ci arrivi dal punto di vista fisico. Speriamo il prossimo anno di essere più bravi e un pizzichino più fortunati”.

La stagione appena archiviata ha confermato comunque la bravura della Juventus sul mercato. I bianconeri hanno chiuso un ciclo vincente, per aprire un altro pronto a confermarsi agli stessi livelli: “Dopo 4 anni in cui si è chiuso un ciclo, in cui erano andati via giocatori d'esperienza, non solo Pirlo, Tevez e Vidal ma anche Storari, Pepe, Ogbonna, Llorente che hanno fatto parte di una squadra vincente, sono arrivati 10 giocatori nuovi e non era semplice. Abbiamo avuto un momento di difficoltà, ma la società in primis e poi con i giocatori ci siamo rimessi in riga. Eravamo 14esimi in classifica dopo dieci giornate, i ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario assieme alla società che è il fulcro di tutto. Vincere 25 partite su 26 non è semplice, i numeri sono stati straordinari, la stagione è stata memorabile e si è chiusa con la bella vittoria della Coppa Italia".

Un nuovo ciclo che avrà ancora a lungo Massimiliano Allegri come allenatore, alla luce del recente rinnovo contrattuale: “Il mio futuro è alla Juve, alla Juve sto molto bene, con la società condividiamo tutto. Abbiamo iniziato un nuovo ciclo con dieci ragazzi che hanno il 9 davanti come data di nascita e per restare alla pari con le grandi d'Europa, vista la differenza a livello economico, ci vuole una società organizzata come è la Juve, con persone preparatissime. Spero di rimanere a lungo, anche perché in Italia si sta bene".

 
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