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Alla faccia del Fair Play: la Serie A spende 600 milioni nel mercato estivo

Se la Premier è la regina delle spese con oltre 1.100 milioni investiti nel mercato (e con Martial, acquisto più caro con 80 milioni di euro dal Monaco) anche il nostro campionato ha ritrovato la voglia di spendere: oltre 600 milioni con Dybala (40) e Kondogbia (35) gli acquisti più costosi e il Milan (-70 milioni) la società che ha investito di più.
A cura di Alessio Pediglieri
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La voce del Padrone è stata quella inglese: in Premier l'estate delle spese pazze ha visto i club d'Oltremanica mettere fondo al portafogli e sborsare vagonate di milioni di euro pur di ottenere i migliori giocatori sulla piazza. Alla faccia di Michel Platini il cui Fair Play Finanziario che per un paio di stagioni ha messo il bavaglio agli spendaccioni, oggi – con il ritorno a regole meno ferree – è semplicemente un (brutto) ricordo per chi del vil denaro ha sempre fatto elemento distintivo per cercare di essere il migliore. Anche in Italia la tendenza è cambiata e molte squadre hanno tirato fuori soldi al di là delle finanze reali, degli introiti dell'ultimo anno o delle cessioni effettuate. Inter, Juventus, Milan: sono loro i club che hanno speso di più incassando di meno. In attesa di capire se le mosse fatte sono davvero quelle vincenti.

Martial e De Bruyne, i più costosi – Il più costoso colpo del mercato estivo porta la firma del Manchester United che ha ingaggiato la punta 19enne del Monaco, Anthony Martial, per 80 milioni di euro (50 + 30 di bonus). Quando al belga, è finito per 75 milioni al Manchester City la cui presidenza araba ha dato slancio ai propri impulsi più (economicamente) primitivi dopo mesi di Fair Play acquistando a peso d'oro metà nuova squadra da consegnare a Pellegrini. Principe dei Principi, Kevin De Bruyne il ragazzino arrivato dalla Bundesliga che guadagnerà fino al prossimo 2021, 17 milioni a stagione (300 mila sterline lorde a settimana) con 74 milioni finiti nelle casse del Wolfsburg.

Premier arraffatutto – E' lui l'affare più costoso del mercato 2015/2016, anche se non è stato il solo in casa Citizens: 210 milioni complessivi, con gli arrivi di Sterling (69), Otamendi (45) e Delph (11,5) contro i quasi 70 rientrati dalle cessioni a titolo definitivo di Negredo al Valencia e Nastasic allo Schalke più quelle, spalmate su più anni, di Jovetic all’Inter e Dzeko alla Roma. Ma in Premier gli altri non sono stati a guardare con lo United di Van Gaal che in un anno solare ha già speso 250 milioni e il Chelsea di Mourinho che sta ancora investendo in queste ore dopo gli arrivi di Pedro (27 mln), Baba (20 mln), Bergovic (11,5 mln).

La classifica delle società che hanno speso di più in questa sessione di mercato
La classifica delle società che hanno speso di più in questa sessione di mercato

Riscatto Serie A: spesi oltre 600 milioni – Anche la Serie A ha avuto i suoi giorni di gloria. Complessivamente, il nostro movimento in Europa – per spese di mercato – è solamente secondo proprio alla Premier che ci doppia: oltre 1.106 milioni di euro contro i nostri 608 milioni. Ma la Serie A ha messo in fila tutti gli altri campionati maggiori, come la Liga, ferma a 570 milioni e la Bundesliga che ha chiuso a 440 milioni. Poi la Ligue 1 francese con 215 milioni. Un crescendo costante nell'ultimo lustro di mercato dove mai si erano superati i 450 milioni (2013). Dal 2010 a oggi il complesso delle somme spese in Italia s'è quasi raddoppiato: nel 2010 erano 336 e rotti i milioni investiti nelle trattive, 382 nel 2011, 373 nel 2012, 440 nel 2013, 335 nel 2014 fino ai 608 dell'ultima sessione.

Dybala, Kondogbia e i loro (costosi) fratelli – Tra gli acquisti più cari, Paulo Dybala dal palermo alla Juventus per 40 milioni di euro, Kondogbia che ha vestito il nerazzurro per 35 milioni, Romagnoli finito al Milan dalla Roma per 25 milioni. Cifre stratosferiche per giocatori che hanno ancora tutto da dimostrare e milioni che dimostrano come i lacci del FFP siano definitivamente saltati. Proprio il Milan di Mihajlovic guida la speciale classifica degli spendaccioni con un bilancio negativo di 70 milioni tra introiti provenienti dalle cessioni e i nuovi acquisti. Anche la Juve campione d'Italia non è stata da meno con oltre 60 milioni investiti, tallonata da un'Inter che ha rivoluzionato la squadra fino al'ultimo minuto e che ha sborsato 50 milioni. Giù dl podio ma con il bilancio in rosso tra entrate e uscite, il Napoli (-35 milioni) davanti alla Roma (-30) e la Lazio (-18 milioni). Chiude la Viola con 15 milioni di passivo.

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