Fa gol, scrive libri, vince la Champions: chi è Alex Morgan, talento made in Usa
Calciatrice, campione del mondo e medaglia d’oro olimpica, ma anche modella e scrittrice di libri per ragazze che finiscono nelle classifiche dei bestseller del New York Times. Alex Morgan è una donna dalle mille virtù che in ogni campo riesce ad emergere: con il Lione ha vinto anche l'ultima edizione della Champions League femminile, 7-6 il risultato finale ai rigori contro il Paris Saint-Germain. Gli sponsor se la contendono, sui social è una principessa e se la gioca con calciatori molto social come Pogba, ma una cosa manca nella carriera di questa splendida giocatrice: la Champions League, e per ottenerla la Morgan ha deciso di attraversare l’Europa, chiudendo così la caccia al trofeo più importante per club con un ricco bottino.
Atleta più sexy del 2016
Alex Patricia Morgan nel suo biglietto da visita mette anche tre milioni di follower su Instagram, il titolo di ‘atleta più sexy del 2016’ e un guadagno annuo di circa tre milioni di dollari netti, ha deciso di lasciare per sei mesi il marito Servando Carrasco, portatore d’acqua di Orlando, squadra di MLS in cui gioca Kakà, e il cane Blue per vincere la Champions. E questa scelta l’ha fatta a dispetto anche di tanti sponsor, che non sono stati felici del suo passaggio al Lione.
Negli USA Alex è finita in copertina assieme a Messi
Il presidente Aulas quasi per scherzo su Twitter ha iniziato la trattativa con la Morgan, che ha accettato la proposta francese, ha firmato un contratto di sei mesi (con un’opzione per un altro anno) ed è volata in Europa, dove sfiderà nei quarti di Champions il Wolfsburg, la squadra da battere. Alex Morgan, che ha realizzato 69 gol in 116 partite con la nazionale americana, proverà a confermarsi anche con il Lione e cercherà di diventerà una grande stella anche in Europa, dove magari potrà diventare, come in patria, testimonial di felpe, latte o televisori. La Morgan, che in un popolare videogioco sul calcio è stata messa in copertina assieme a Leo Messi, si batte anche per i diritti del calcio femminile, e, in un’intervista rilasciata alla ESPN spiega perché negli States le donne sono più seguite e attacca Blatter:
I nostri risultati negli Stati Uniti sono migliori di quelli degli uomini e il pubblico ci segue. Quando sono stata contatta dal Lione alcuni tifosi hanno chiesto al presidente Aulas di investire piuttosto sulla squadra maschile. Il problema è culturale. Se Blatter negli anni da presidente della Fifa si fosse interessato anche a noi, invece di fregarsene, le cose oggi sarebbero un po’ diverse: ci vorranno ancora 10, forse 20 anni per essere riconosciute nel mondo intero.
