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Aguero e Falcao, (quasi) meglio di Messi e Ronaldo

Dopo le reti di Cavani, Benzema e Lewandowski, sono stati i due attaccanti di City e Monaco a regalare spettacolo negli altri ottavi di finale di Champions League. Autori di una doppietta, l’argentino e il colombiano hanno vissuto una serata indimenticabile.
A cura di Alberto Pucci
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Lo straordinario ottavo di finale tra Manchester City e Monaco, terminato 5-3 per gli inglesi, ha regalato al pubblico europeo la serata da incorniciare di due grandi attaccanti troppo presto messi in un angolo da molti addetti ai lavori: Sergio Aguero e Radamel Falcao. Autori entrambi di una doppietta nella pazza serata dell'Etihad Stadium, l'argentino e il colombiano si sono presi la scena nel torneo più prestigioso che, solitamente, vive delle giocate spettacolari e delle reti pesanti di due mostri sacri come Leo Messi e Cristiano Ronaldo.

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Kun a quota 49 come Di Stefano

Finito in panchina dopo l'arrivo del nuovo fenomeno brasiliano, Sergio Aguero ha sfruttato al meglio il suo ritorno in campo da titolare. Grazie ai due gol, il "Kun" ha eguagliato Alfredo Di Stefano (anch'esso a quota 49 gol nelle competizioni europee) e ha firmato la rete numero 200 del Manchester City in Europa. Di nuovo in campo dal primo minuto proprio per l'infortunio di Gabriel Jesus, l'argentino ha dimostrato di essere ancora il "killer" delle aree di rigore che tutti conoscevano. Se Guardiola mantiene intatte le chance di qualificazione, lo deve anche all'ex Atletico Madrid: ora atteso dall'esame con il Sunderland in Premier League. L'exploit in Champions League, infatti, potrebbe rilanciarlo anche in campionato dove il gol manca dallo scorso 2 gennaio.

"El Tigre", 44 gol in 48 match europei

Nonostante la sconfitta e un rigore sprecato, anche Radamel Falcao ha buoni motivi per sorridere. L'attaccante del Monaco, tornato protagonista in Ligue 1 dopo i suoi problemi fisici, ha raggiunto quota 44 reti in 48 partite europee. Un traguardo significativo, visto che sia Cristiano Ronaldo che Messi hanno fatto peggio di lui. Il portoghese e l'argentino, infatti, hanno dovuto giocare rispettivamente 88 e 64 partite prima di arrivare a segnare le reti siglate dal "Tigre". Proprio nel paese dove ha conosciuto il periodo più buio della sua carriera (con Manchester United e Chelsea), il colombiano ha incantato come ai vecchi tempi, certificato la sua rinascita e cancellato definitivamente gli infortuni che, negli ultimi anni, gli hanno messo a repentaglio la sua brillante carriera.

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